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strumentazioni-scientifiche

 

Ancor oggi nelle teche di legno originarie

 

La collezione di strumentazioni scientifiche custodisce raccolte che derivano da tre distinti settori di ricerca: la chimica agraria, la botanica e la topografia.

La collezione di chimica agraria conserva materiale risalente alla fondazione della cattedra e del laboratorio di Chimica Agraria, nel 1872. Alla metà del Novecento la raccolta fu dedicata alla memoria del Prof. Carlo La Rotonda (1897-1966), direttore dell’Istituto di Chimica Agraria dal 1949 al 1966. La raccolta è costituita da oltre duecento reperti: lampade di Bunsen, manometri a mercurio, apparecchiature per la spettroscopia e la calorimetria, strumentazioni per le indagini elettrochimiche, colorimetriche e fotometriche. Interessanti i mortai di ceramica, le capsule di quarzo, le stufe ad acqua e i bagnomaria di rame, che costituiscono una valida testimonianza della intensa attività di ricerca del passato. Sono custodite anche le bilance di precisione, particolarmente bella è quella a due piatti, di notevoli dimensioni. Completano la collezione gli strumenti risalenti alla fine del XIX secolo realizzati in ferro e ghisa bruniti o in ottone, con lenti e prismi in quarzo, assemblati dalle migliori ditte europee e americane dell’epoca.

La collezione di botanica è formata dalle apparecchiature per l’osservazione al microscopio del materiale biologico e comprende antichi microscopi, semplici e composti, risalenti alla seconda metà del secolo XIX e da microscopi ottici degli anni ’50 del secolo XX. La raccolta è completata da strumenti per la microtecnica biologica (primi microtomi rotativi), da apparati per la microfotografia, da i primi coloranti per l’istologia e le bilance di precisione.
Orazio Comes dotò il laboratorio di numerose lenti di ingrandimento, le loupes, di pregevole fattura e di microscopi semplici e composti, conservati ancora oggi negli armadietti di legno originari.
Nella prima metà del XX secolo Alessandro Trotter, Giuseppe Lopriore e Giuseppe Catalano incrementarono la strumentazione scientifica; furono acquistati i microscopi prodotti industrialmente e dotati di caratteristiche avanzate, fu acquistato il condensatore di Abbe, che raccoglie i raggi luminosi dallo specchietto e li concentra sul preparato.

La collezione di topografia custodisce una raccolta di strumenti topografici costruiti tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Gran parte della strumentazione fu acquistata dai docenti succedutisi nel tempo: Eugenio Galli, Carlo Santini, Eduardo Cancellara.
Gli esemplari custoditi riguardano circa quaranta strumenti realizzati dalle più importanti case dell’epoca.